Ischia Insolita 5° tappa Serrara Fontana-Barano
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Ischia Insolita e segreta
5° (Serrara-Barano) Pietra dell’acqua, Epomeo, Piano San Paolo, Buonopane, Barano, Piedimonte
Un giro dell’isola d’Ischia insolito ed alternativo lungo le storiche strade basolate e gli antichi sentieri sterrati e panoramici
Ischia insolita e segreta con le varie tappe – Mappa d’Ischia G.G. Cervera 1959
Rif. Mappa 11
Riprendiamo la 5°tappa del giro di Ischia insolita, percorsa a piedi in maniera insolita ed alternativa, dall’incrocio di via Falanga con via Pietra dell’acqua, nel comune di Serrara Fontana, il sentiero che porta alle pendici del monte Epomeo.
Oggi sono in compagnia di Tina, Cesare e Nicolò, tutti sportivi e appassionati viaggiatori. Saliamo ancora per via Preta ed attraversiamo prima la località Erbarossa e poi la località Erbanera ed arrivati su in cima, Cesare ci mostra il sentiero che scende con scale a gradoni nella parte alta e terrazzata del bosco dei Frassitielli. Egli ci spiega che durante il periodo fascista, dei cantieri di lavoro, la zona era ben tenuta, mentre attualmente è quasi impraticabile e versa in cattive condizioni. La mancanza di risorse e di una corretta politica ambientale, (ribadisce Cesare, ambientale non ambientalista) forse anche per scarsa buona volontà, perché una volta erano gli stessi contadini e cacciatori che provvedevano alle manutenzioni ordinarie dei sentieri rupestri.
Arrivati alla Pietra dell’acqua notiamo i particolari canali, scavati sapientemente con l’ascia, tutt’intorno al masso di tufo verde, che convogliano le acque pluviali all’interno in una vasca. La cisterna scavata per la raccolta del prezioso elemento, consente la conservazione dell’acqua che rimane fresca anche in piena estate. Superato il tratto in pendenza seguiamo il percorso sul crinale godendo dello splendido panorama sui versanti settentrionale e meridionale dell’isola. Attraverso la fitta vegetazione del bosco sottostante si vedono anche scorci del porto di Forio.
Rif. Mappa 12 Arrivati in cima all’Epomeo, visitiamo prima l’Eremo di San Nicola, (il 6 dicembre ci si ritrova tutti su in cima all’Epomeo per festeggiare il santo patrono); poi facciamo una breve sosta sul belvedere, più in alto (787 m.s.l), ove si gode di un panorama a 360° gradi dell’intera isola d’Ischia (una sola parola: imperdibile, vedere per credere).
Proseguiamo verso Est ed alla fine della discesa dell’Epomeo, all’incrocio con via Aito, salutiamo Cesare; risaliamo per giungere in località Ietto e dopo un lungo tratto passiamo sotto la base militare.
La strada si restringe, attraverso un percorso in quota, che per un lungo tratto prosegue in trincea, e sopra di noi si vedono le radici di alberi secolari d’alto fusto della cava dei Lecci. Ad un certo punto la vegetazione si dirada ed intravediamo una grossa antenna sul crinale, che contrasta con il paesaggio naturale, ma che diventa il nostro punto di riferimento fino a raggiungere poco dopo il piano San Paolo, un vasto e verdeggiante altopiano. Uno spiazzo circolare in mezzo al bosco, l’ideale per un picnic in famiglia e con gli amici. Qui, ogni anno, la prima domenica di giugno, si svolge la “Festa della Ginestra”, tradizionale scampagnata organizzata dal gruppo folk “Ndrezzata” di Buonopane; mezza giornata di balli, canti e tanto buon cibo, in mezzo alla natura straripante, quasi tropicale, di questo versante dell’isola. Da recenti studi si è appurato che il piano San Paolo è una spiaggia fossile posta a 460 metri sul livello del mare, a metà strada tra Buonopane e Fiaiano, entrambe frazioni del comune di Barano.
Rif. Mappa 13Il sentiero nel pianoro ad un certo punto si biforca e a nord scende verso la fonte di Buceto. Proseguiamo verso nord ed arrivati nella valle sottostante, ci troviamo immersi nella fitta vegetazione di alberi ad alto fusto e sottobosco, con tappeti di borragine.
Sembra di essere in un’isola tropicale!
Visitata la fonte, che non sempre è accessibile, risaliamo il crinale e riprendendo il sentiero e procediamo verso sud, teniamo sulla nostra sinistra il monte Trippodi ed attraversiamo il primo tratto di via Candiano di sopra. Proseguiamo fino ad incrociare il sentiero sulla sinistra che porta sulla costa Sparaina.
La zona prende il nome dal “Cantone a Sparaina“, un grosso e particolare masso inclinato su un lato, che serve da ricovero e funge da riferimento per i contadini e cacciatori locali. “Sul Cantone di Sparaina quattro volte al giorno si dava il cambio la sentinella, che facendo colla mano visiera agli occhi accoglieva il messaggio dai colli limitrofi” (Da Questa è Ischia di G. G. Cevera 1955).
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Ammiriamo il panorama e quasi senza rendercene conto siamo arrivati nel casale in località Buttavento (così chiamata per la particolare posizione arroccata e spesso ventilata).
Colgo l’occasione, essendo in zona per salutare il maestro Paolo, che “lavora la terra” (come dice lui, la lavora in tutti i sensi essendo agricoltore provetto e maestro dell’arte della terracotta). E’ proprio lì a due passi. Infatti lo troviamo nel suo laboratorio intento a creare una sua opera in argilla. Lo incontriamo in compagnia di Tatyana, ragazza ucraina che studia design, interessata anch’ella all’arte della ceramica. Facciamo una breve pausa gustando dei corbezzoli selvatici, che crescono naturalmente in quel luogo incantato, dissetandoci con del succo d’arancia offerteci dal Maestro. Con lo sfondo della vista di Capri e del monte Cotto, ci salutiamo calorosamente, perché il tempo stringe e dobbiamo riprendere il nostro percorso.
Scendiamo verso l’abitato di Barano ed attraversiamo un breve tratto di via Corrado Buono (sulla s.s. 270), fermandoci al belvedere ad ammirare il panorama dei Maronti, dove incontriamo Angelo. Un abbraccio, una breve pausa, tira un respiro di sollievo, ed indicandomi un punto preciso, mi parla del suo Principe di Cavascura che viveva felice proprio lì dove stiamo guardando, in una grotta scavata nel terrapieno di tufo e lapilli.
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Proprio al centro di Barano giriamo a sinistra per via Roma, l’antica strada basolata che porta verso valle. Percorso un tratto prima in salita e poi in discesa attraversiamo zone ancora ben coltivate e molto tranquille, sulla nostra sinistra in alto, si erge l’abitato rurale di Matarace arroccato su in cima al monte. Percorriamo un lungo tratto in discesa ed in trincea, protetti dai muri di contenimento in pietra a secco posti ai due lati della stradina, fino a giungere al termine del nostro tragitto in località Piedimonte, ai piedi del monte.
N.B. I sentieri non sono sempre sufficientemente segnalati per cui conviene procurarsi dalle mappe, assumere informazioni direttamente sui luoghi, o ancora meglio affidarsi a qualche esperta guida per evitare di perdersi. Particolare difficoltà si riscontrano nelle parti boschive, dove non si hanno punti di riferimento ed è possibile perdere l’orientamento, come peraltro è successo anche a noi la prima volta, si consiglia di non lasciare mai il sentiero principale.
Attrezzatura consigliata:
scarponi da montagna, possibilmente pantaloni lunghi, cappello parasole, acqua.
Per ulteriori informazioni:
sui percorsi e mappe scrivere a info@inhoming.it o telefonare a
Maria (+39) 3713455013
sull’attrezzatura consultare il sito:
https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Equipaggiamento