Ischia Insolita 2° tappa Casamicciola – Lacco Ameno
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Ischia Insolita e segreta
2° tappa (Casamicciola – Lacco Ameno)
Un giro dell’isola d’Ischia insolito ed alternativo lungo le storiche strade basolate e gli antichi sentieri sterrati e panoramici
Mappa dell’isola d’Ischia con i punti salienti – continuiamo col nostro tour
II° TAPPA Ischia insolita e segreta (Casamicciola – Lacco Ameno)
4 Rif. Mappa – La sveglia suona di buon mattino, oggi ho appuntamento col mio amico ed ex compagno di classe Arnaldo, uno sportivo d’eccellenza, che corre spesso per hobby, gioca a calcetto ed ama sciare. Indosso rapidamente una tuta con scarpe da ginnastica e mi fiondo in auto per raggiungere Fondo d’Oglio, il luogo dell’appuntamento, che si trova a Casamicciola alta su via Cretaio.
La giornata è limpida e si respira un’aria frizzantina. Parcheggiata l’auto nello slargo prima della piazzola, vedo Arnaldo, che è già lì che mi aspetta; un saluto e si parte, in salita per le scale sulla sinistra del vialone alberato percorriamo tutto il sentiero ad anello, che gira intorno al cratere di Fondo d’Oglio. Siamo completamente immersi nella vegetazione rigogliosa di lecci, castagni e macchia mediterranea.
Terminato il giro scendiamo verso valle per via Cretaio, ed alla prima curva gettiamo uno sguardo fugace al panorama di Casamicciola alta.
Appena dopo giriamo a destra per via Rotaro, la via vecchia del Cretaio, che con una pendenza più accentuata porta subito a valle.
Su quel tratto di strada notiamo una vista del porto e della cittadina termale incantevole.
5 Rif. Mappa – Proseguiamo e ci ricolleghiamo su via Cretaio, traversiamo a sinistra per via Cittadini (zona famosa per essere stata meta preferita di ricchi e nobili), che incornicia tra i suoi muri laterali la vista dell’Epomeo.
Arrivati quasi a piazza Bagni, all’altezza delle antiche terme Belliazzi, incontriamo Lucilla, la cugina di Arnaldo, geologa di fama internazionale, che prima ci saluta e poi ci invita ad accompagnarla per un sopralluogo, che si promette molto interessante!
Accettiamo, e tutti e tre giriamo a sinistra per via Nizzola, ci addentriamo subito nella cavità del vallone. Già da subito sentiamo un odore sulfureo ed i nostri piedi sono bagnati dallo scorrere delle acque superficiali.
Ad un certo punto attraversiamo un ponte, incontrando una certa difficoltà per la presenza di rovi e piante spontanee; Lucilla ci fa segno di proseguire e girato l’angolo ci mostra un incavo nella roccia tufacea (di tufo verde dell’Epomeo) dove sgorga naturalmente una fonte termale.
Le fonti termali di Casamicciola, come quella del Gurgitiello, sono famose per le loro proprietà terapeutiche. Più in fondo alla gola scorgiamo una struttura diroccata e cadente, dove si notano i resti di un vecchio stabilimento o bagno termale; si intravedono fumi che provengono direttamente dalla montagna. Tra le rovine appare un gatto randagio che si aggira nei dintorni tranquillo come fosse a casa sua.
Al centro della cava, nell’impluvio, scorrono a cascata le acque termali raccolte dai fianchi della montagna. Alla vista di questa scena amena, mostro tutto il mio stupore ed incredulità per l’esistenza di un luogo così interessante, quasi sconosciuto e pressoché abbandonato. Non mi meraviglierei se continuando per la gola impervia trovassimo la grotta della Sibilla Cumana, come racconta la famosa legenda.
6 Rif. Mappa – Ritorniamo sui nostri passi, salutiamo e ringraziamo per il fuori programma la nostra compagna. Continuiamo il nostro tragitto per la gradinata di via Pennino, stradina in pietra che porta sino alla chiesa di Santa Maria Maddalena.
Arrivati sulla strada principale giriamo a sinistra dietro alla chiesa per via Roma, vecchia strada pendente e tortuosa pavimentata con cubetti di trachitica (così detti “cazzimpocchi”).
Prima di giungere a piazza Maio, giriamo a sinistra verso le pendici dell’Epomeo e percorriamo a salire via Santa Barbara, strada piuttosto impegnativa da percorrere ad un certo ritmo, fino a giungere allo slargo del parcheggio su in alto dove ci fermiamo per una breve sosta.
Ammirando la vista spettacolare vedo Vincenzo che ritorna dai boschi della Pera (una zona molto impervia sotto le pendici dell’Epomeo);con un certo orgoglio ci mostra un bel cesto di funghi porcini, chiamati anche “capineri” per il loro colore scuro e caratteristico profumo. Riposati sufficientemente riscendiamo per la strada ed ammiriamo il panorama spettacolare che è di fronte a noi, la tipica località termale de La Rita.
Arrivati a Piazza Maio continuiamo per un certo tratto sulla strada borbonica di via Montecito, ma appena giunti alla vista di monte Vico ci rendiamo conto che siamo alla fine della nostra tappa e ci accingiamo ad intraprendere il percorso a ritroso per il ritorno.
Arrivederci alla 3° Tappa
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