Ischia Insolita 6° tappa (Barano – Ischia)
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Ischia Insolita e segreta
6° tappa (Barano – Ischia) Schiappone, Piano Liguori, Ischia Ponte
Un giro dell’isola d’Ischia insolito ed alternativo lungo le storiche strade basolate e gli antichi sentieri sterrati e panoramici
Rif. Mappa 15
Ischia insolita e segreta: Riprendiamo la 6°tappa del giro di Ischia, dei percorsi insoliti ed alternativi, dalla località Molara nel comune di Barano d’Ischia. Partendo dalla statale 270 ( o via Vincenzo Di Meglio) si incrocia per via Schiappone ove si trova la fermata dell’autobus di linea (circolare ds. e sn.). Oggi mi trovo in compagnia di Anna e Saverio che sono ben attrezzati con scarpe comode zainetto ed abbigliamento a cipolla. Il tempo di questa stagione può cambiare repentinamente e potrebbe giocare brutti scherzi.
Rif. Mappa 16
Dopo qualche centinaio di metri ci troviamo all’incrocio per Chiummano, altra località nota per le sue caratteristiche rurali, giriamo a sinistra e saliamo la ripida stradina che conduce alla chiesetta della Madonna di Montevergine ove dal sagrato si gode di uno splendido panorama.
Parcheggiata la vespa nel piccolo parcheggio retrostante la chiesa ci incamminiamo a piedi per la ripida stradina e subito veniamo scambiati per turisti, forse perchè muniti di macchina fotografica in bella posa. La stradina è costellata di alcune case allo stato di rudere.
Dopo la prima curva già si intravede il mare dall’alto e noto subito davanti al Capo Grosso la sagoma della pietra crespa, un gruppo di scogli che d’inverno si increspano di un mare spumeggiante.
Siamo praticamente sopra la Scarrupata nell’insenatura della Schita (nota località di caccia alle quaglie) e proseguiamo per il sentiero in terra battuta che si allarga e si restringe in continuazione fino a risalire in maniera tortuosa con scalini irregolari e molto ripidi. Si vede molto bene l’erosione continua che subiscono il tracciato e le pareti laterali, provocata dalle intemperie ed accentuata dalla mancanza di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Una volta i numerosi contadini e cacciatori che percorrevano il sentiero più volte al giorno trovavano sempre il tempo per aggiustare il muro a secco pericolante, ripristinare il terreno mancante nel tracciato o integrare il gradino mancante della scala. Oggi il percorso, che in alcuni casi diventa una vera e propria trincea, può essere causa di pericolo per i passanti consueti ed occasionali. Lungo la stradina si trovano dei ricoveri e cellai spesso quasi interamente scavati nel terrapieno di lapillo e pomice.
Rif. Mappa 17
Appena siamo arrivati su in cima al costone rimaniamo stupiti dalla natura del luogo, la macchia mediterranea, ginestre, corbezzoli, mirti, .. sul lato a valle verso sud a mare e vaste aree coltivate a vite sul lato a monte. Sulla nostra sinistra vi è monte Vezzi (394 m. s.l.) tristemente noto per la frana che lo interessò negli anni scorsi.
Siamo quasi arrivati a Piano Liguori, un altopiano a quota 300/350 m sul livello del mare, un’area ancora coltivata da un gruppo di contadini che in maniera pionieristica tentano in tutti i modi di lavorare quella terra. Si racconta che già dall’antichità la zona era rinomata per la produzione del prezioso nettare della vite che era così dolce e saporito da sembrare un liquore. Dall’alto del promontorio si riesce ad intravedere, nelle giornate più limpide Procida, Capo Miseno e tutto il golfo di Napoli fino al Vesuvio.
Continuando per via Piano Liguori si passa sul costone che guarda ad est verso punta san Pancrazio dove sulla sommità si può intravedere la piccola chiesetta meta di pellegrinaggi da parte di locali e stranieri. Imbocchiamo la stradina quasi in trincea a scendere fino al bivio della Croce dove a destra si prosegue per Pignatiello e a sinistra si scende a Campagnano. La passeggiata maggiormente panoramica, con punti di ristoro e possibilità di degustazione di prodotti tipici e locali, prevede un giro più largo che passa per la località Pignatiello, per le Torri di sotto e di sopra, grotta di Terra ed arrivati in piazza al centro di Campagnano si prosegue per Ischia Ponte.
Scendendo verso valle dalla stradina basolata si possono cogliere molte prospettive e viste interessanti di questo lato rurale dell’isola d’Ischia da cui deriva il nome stesso di “Campagnano” luogo di campagne.
15 Discesa da via Piano Liguori
Rif. Mappa 18
Superato il centro abitato di Campagnano prendiamo la strada a destra che scende ripida e basolata che in pratica era la vecchia strada che conduceva dal borgo antico di Ischia ponte col Castello al borgo rurale di Campagnano perciò via vecchia Campagnano. Si gode di uno splendido panorama in particolare lungo tutto il primo tratto della strada poi si prosegue costeggiando muri a secco le così dette “parracine”.
Arrivati al bivio di San Michele si prosegue per via G.B. Vico a scendere fino a via Nuova Cartaromana dove si risale a destra per un breve tratto fino a prendere il vicoletto stretto a sinistra di via Soronzano. La stradina contornata di muri in pietra lavica e molto caratteristica e porta sulla collinetta del Soronzano di fronte al Castello aragonese dove e possibile avere una visione spettacolare dell’antico maniero.
Proseguendo per la gradonata in basoli di via soronzano si arriva ad Ischia Ponte dietro le Chiazze. La nostra tappa termina al Castello Aragonese, proprio dove eravamo partiti tempo fa con la prima tappa.
Consigli per la sicurezza:
- Assumere tutte le informazioni necessarie prima di intraprendere il percorso voluto e se il caso affidarsi o chiedere consigli ad una guida esperta; non avventurarsi senza conoscere il percorso che può essere in alcuni casi pericoloso. Evitare di sporgersi dove non ci sono parapetti e non si vede lo stato del terreno sottostante. Non appoggiarsi troppo a staccionate e parapetti in zone sporgenti e panoramiche.
Abbigliamento necessario:
- scarpe comode e adatte per la montagna, vestirsi a strati (a cipolla) cappello consigliato.
Inhoming Srl
P.s. Seguono altre foto della passeggiata che mostrano alcuni dettagli particolarmente caratteristici: