Ischia Insolita 4° tappa Forio – Serrara Fontana
This article is also available in: EnglishDeutschFrançaisNederlands
Ischia Insolita e segreta
4° tappa (Forio – Serrara Fontana) La bocca di Tifeo
Un giro dell’isola d’Ischia insolito ed alternativo lungo le storiche strade basolate e gli antichi sentieri sterrati e panoramici
Rif. Mappa punto 8)
Riprendiamo il nostro giro dal punto della volta scorsa e precisamente dalla località Monterone salendo da via Piellero. Stamattina sono in compagnia di Mimmo che prima mi ha offerto un ottimo caffè nel suo paradiso.
1 Paesaggio rurale
La strada si arrampica su per la montagna e si notano aree coltivate e zone di macchia mediterranea, i terrazzamenti realizzati in pietra di tufo verde posati a secco, “le parracine”, caratterizzano tutto il paesaggio antropizzato.
2 Scultura moderna in tufo verde dell’Epomeo
Prendiamo la prima strada a sinistra per raggiungere via Bocca che ad un certo punto si restringe e si inerpica con alti gradoni in pietra e diventa sempre più pendente, attraversiamo piccole zone boschive di lecci e macchia fino a giungere in una vasta area scoscesa e difficile da scalare, tappezzata da fichi d’india.
Il terreno tutt’intorno è di rosso scuro e facciamo un ultimo sforzo per raggiungere, proprio sotto al costone, un grosso masso da quale si intravede uscire fumo bianco a sprazzi. Una vegetazione rigogliosa riveste la “Bocca di Tifeo“.
Estasiati dalla vista ci rilassiamo godendoci anche il panorama paradisiaco. 10)
punto Rif Mappa 9) Ritornati dopo alcuni minuti alla realtà cominciamo la discesa fino all’incrocio con via Santa Maria al monte ove ci aspettano Donatella e Franca, appena arrivate da Varese, con le quali ho appuntamento per continuare l’escursione. Un saluto affettuoso e su per la strada che porta alla famosa chiesetta contadina. Dopo una bella scalata attraversiamo il piccolo abitato rurale, facciamo delle foto e ci inoltriamo nel fitto bosco della Falanga, di un verde intenso di castagneti con sottobosco di felci.
Immersi e nascosti nella vegetazione si notano diversi massi scavati, antichi resti di ricoveri trogloditici, di tufo verde dell’Epomeo.
Il più noto è quello di “Pietra perciata”, contornato da buche scavate e rivestite sempre con muri in pietra. Sono “le fosse della neve”, che venivano utilizzate dai nativi per conservare la preziosa sostanza fino alle stagioni più calde.
punto Rif Mappa 10) Continuiamo a salire per via Falanga fino a raggiungere il bosco dei Frassitielli (pseudoacacie piantate nel periodo fascista dai cantieri di lavoro) e ci fermiamo al belvedere per ammirare lo splendido panorama.
Abbiamo terminato la visita della bocca di Tifeo e vi aspettiamo alla 5° tappa!
Inhoming Srl