I guardiani del Banco d’Ischia
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Il Banco d’Ischia
Il Banco d’Ischia, in gergo dialettale ischitano viene chiamato “La Secca”. Il Banco d’Ischia è un altopiano sottomarino che si trova di fronte al promontorio di San Pancrazio, il sommo è a circa 28/30 mt di profondità.
L’estensione del Banco d’Ischia è di circa un chilometro quadrato e tutta la sua superficie è classificata come zona B dell’area marina del Regno di Nettuno.
Punti noti per i pescatori isolani nei pressi del Banco d’Ischia sono ” o’ cappiello“, la sommitá dell’altopiano; “o’ cant e fore“, la parte del Banco d’Ischia esposta a levante; “a’ rammaggia“, ossia “il danno”, una zona scogliosa tra il Banco d’Ischia e San Pancrazio.
Avventura sul Banco d’Ischia
Stamattina ci siamo trovati nella baia di Sant’Anna, di fronte al Castello Aragonese, con due nuovi amici, Vittorio e il giovane Fabio, entrambi entusiasti di questa promettente uscita con il gozzo “Nicola” (Nicola è il nome della barca).
Il nostro intento è quello di fare delle prove di pesca per mostrare, nella pratica, al giovane e promettente Fabio le diverse tecniche praticabili.
Appena arrivati a bordo, verso le 7.30 del mattino, incontriamo i provetti pescatori Luca e Nicola, giá al rientro, con la loro barca, da una battuta di traina con il vivo. Nicola ci offre la sua aguglia superstite, conservata nella vasca del vivo. Noi prontamente accettiamo ringraziandolo. Inneschiamo l’aguglia con un cavetto d’acciaio a doppio amo (trainante-pescante realizzato con cavetto singolo in acciaio tipo piano wire) e cominciamo la nostra avventura.
I guardiani del banco d’Ischia
Lo strike e Il meritato premio
Appena arrivati sul bordo della Secca (banco d’Ischia), sul ciglio di ponente, notiamo un improvviso piegamento della canna con una veloce partenza del cicalino del mulinello. Per ben tre volte la furia che abbiamo ferrato sotto la barca riparte. Passano 20 minuti abbondanti che sfiancano letteralmente il piccolo Fabio, ma il giovane prode rifiuta categoricamente di dare la canna al padre. Si comincia a intravedere il bagliore di una sagoma allungata, che però appena avvista la barca si scatena in altre ripartenze che ci lasciano il cuore in gola. Infine, dopo un combattimento che ci è sembrato interminabile, riusciamo a portare a paiolo uno splendido esemplare di palamita di 5 kg circa . Uno dei “Guardiani della Secca”.
Le palamite che si pescano ordinariamente pesano intorno al chilogrammo ed hanno meno di un anno di vita. Palamite di 4/5 kg hanno diversi anni di età e sono più esperte e tenaci. Questo pesce dai denti taglienti è temerario e sospettoso allo stesso tempo, tanto da essersi guadagnato l’appellativo, dai pescatori ischitani, di “Guardiano della Secca“. Cogliamo l’occasione per fare i complimenti a Fabio ed a tutto il team di Nicola.
Giornata meravigliosa, adrenalinica in compagnia di un simpaticissimo ed esperto “pescatore”!
Giornata fantastica